Resurrezione

Sono arrivata ieri. L’odore del gelsomino mi segue a ogni angolo. Vorrei dirti che qui non mi piace, che sto già pensando di tornare, ma non è vero. Qui tutto è prepotente e non si preoccupa di esagerare. Qui sento che è già in atto la resurrezione.

A porte chiuse

Un bicchiere di rosso,
anche due
guardo le tue gambe vicino alle mie;
ridi, sorrido, uno sguardo al cellulare:
mi annoio o mi diverto?
Non riesco a capire

Cicale

Salutandolo, gli hai detto “Ci vediamo”. Perché?

Se solo

Se solo il pensiero di te
lo potessi toccare
lo potessi afferrare.

Luana

Carlo si voltò a guardarla, lì sulla porta, e sorrise. Le caviglie ancora sottili e bellissime, il busto che con gli anni si era ingrossato un po’, le rughe intorno agli occhi che la facevano sembrare saggia, gli zigomi alti. Era ancora lei, Luana.

Anche se non te l’ho detto mai

Ti ho vista stringere i pugni e attraversare l’uscita con le spalle quasi a terra. Non ti ho seguita né ti ho fermata; non ho impedito che quel momento diventasse un brutto ricordo con un bel finale: ho lasciato che restasse ferita e cicatrice senza benda (la mia benda, amore, quella che un padre è tenuto a mettere sulle ginocchia sbucciate della sua bambina).

Lettera all’amico mai avuto

Caro amico che non ho,
Sono gli anni più brutti della mia vita. Mi rendo conto solo ora di tutto il tempo perso a fuggire l’esperienza.

La 312

Quindi è questa. La 312. Bagno privato, vista sul cortile interno. È carina. Luminosa, pulita, confortevole. Pensavo che avrei provato una sensazione sgradevole entrandoci, e invece non provo niente. Che strano.

Una donna

Una donna giaceva nuda sul letto. C’era stato qualcosa in quella stanza, ma non sapeva come chiamarlo.

Un uomo si alzò e cominciò a rivestirsi. C’era stato qualcosa in quella stanza, ma non si preoccupava di sapere cos’era.

Non-amante

Non parlare, non ancora. Conosco la ferita dei non amati. La covo da anni dentro di me, con perversa gelosia.