Il colpevole di tutti i suoi mali ero diventato io. Io, che ero rimasto.
Categoria: Trame & Intrecci
Racconti e riflessioni in stile libero.
Come va a finire
«Ha scelto lei.»
Ciao, Milano
Milano, sei la città in cui ho voluto credere con tutte le mie forze in una strada che non è mai stata davvero la mia; sei il posto in cui ho sperato di essermi finalmente trovata, io che non mi ero cercata abbastanza.
Luana
Carlo si voltò a guardarla, lì sulla porta, e sorrise. Le caviglie ancora sottili e bellissime, il busto che con gli anni si era ingrossato un po’, le rughe intorno agli occhi che la facevano sembrare saggia, gli zigomi alti. Era ancora lei, Luana.
Le certezze
Lo invidiai. So che è incredibile a dirsi, e ingiusto: la vita di Bill stava crollando, e Dio solo sa quale sarebbe stato il fondo, eppure io in quel momento lo invidiai. Riusciva a lasciarsi andare a se stesso, anche con me accanto. Con chiunque accanto. Così fa la gente, quando è disperata.
Cielo bianco
Alla fermata dell’autobus, una ragazza bruna cerca di non piangere. I lampioni perdono la luce, in fondo alla strada.
D’improvviso ti volti e mi dici: Basta così.
Anche se non te l’ho detto mai
Ti ho vista stringere i pugni e attraversare l’uscita con le spalle quasi a terra. Non ti ho seguita né ti ho fermata; non ho impedito che quel momento diventasse un brutto ricordo con un bel finale: ho lasciato che restasse ferita e cicatrice senza benda (la mia benda, amore, quella che un padre è tenuto a mettere sulle ginocchia sbucciate della sua bambina).
Lettera all’amico mai avuto
Caro amico che non ho,
Sono gli anni più brutti della mia vita. Mi rendo conto solo ora di tutto il tempo perso a fuggire l’esperienza.
Il vaso rotto
Ero immobile, impotente, raggelata, come una lepre che sente un rumore e intuisce il fucile. Troppo tardi: sentivo già una ferita che sanguinava, da qualche parte.
Tutto bene
Afferri i biscotti e mi parli di come hai trovato in forma la zia, l’ultima volta che le hai fatto visita. Scegli le mele, le mani inguantate e nervose, e mi dici che Paolo ti ha invitato a cena domani sera: sei contenta, ma hai un po’ paura.
Non-amante
Non parlare, non ancora. Conosco la ferita dei non amati. La covo da anni dentro di me, con perversa gelosia.
Afa
«Guarda che sono le sei, meglio se rientriamo che preparo la cena» dice Marisa strattonando suo marito. Sono lì dalle due, Marisa e Lino. Grazie a Dio, hanno vinto l’afa anche oggi.