Lui la guarda. La tocca. La bacia e la sfiora, la stringe e la spia.
Lei lo osserva. Lei lo sente mentre la guarda, la tocca, la stringe e la spia.
Lei lo vuole. Lei ascolta il Suo desiderio crescere, e spera che questo diventi un Loro.
Groviglio di corpi e di pensieri, di imbarazzi e frenesie. Il cuore che pulsa sul collo, sulla pancia, nell’inguine.
Odori che si diffondono come domande: troppo presto o troppo tardi? In quanti siamo in questa stanza?
Sguazzare di umori liquidi ed emozionali. Ristagnare di paure, euforie e disagi.
La stanza si affolla di gente e improvvisamente si svuota contenendo solo Lui e Lei. Tutto a ritmo alternato e costante: dentro-fuori, pieno-vuoto.
Nuove domande percorrono la mappa di nei: passato o futuro? Presente. Ancora presente, presente più che mai. Bisogno di presente.
Quanti gradi ci mancano per diventare complementari? Misuriamo l’angolazione di gambe e punti di vista.
Voglia di sbarazzarsi di stati d’animo come di peli superflui. Dipendenza da stati d’animo primordiali come peli necessari.
Paure selvatiche, silenzi sul rasoio. Lotte tra le lenzuola, fatiche emotive.
È tardi, dobbiamo alzarci.
Il letto disfatto, i vestiti sul pavimento, il cuore spettinato. La stanza si spoglia di Lui e di Lei.
Il desiderio rimane da solo, buttato sul letto con le mutande sporche, ad aspettare.