Il silenzio, la mia difesa.
Mi faccio cantore di mille novelle, il Messia dalle infinite parabole, la metafora che cela un dolore, una gioia inconfessabile, un moto segreto del cuore. La mia difesa.
L’arrabbiato col bavaglio alla bocca, la preda con la freccia in gola, il veggente con il velo sugli occhi. La mia difesa.
Parlare d’altro, cambiare argomento. La mia difesa.
Il guardare altrove, cercando un orizzonte certamente più felice. La mia difesa.
Ma anche il lamento instancabile, la nenia continua e insoddisfatta, il borbottio rancoroso, inesauribile, esasperante. La mia difesa.
Il rigirarsi nel letto, il caldo e il freddo, l’angoscia che sale dopo una giornata di sole. La mia difesa.
Ormai è tardi, domani devo alzarmi presto, devo assolutamente dormire, dormire e non pensare. La mia difesa.
Poi l’amore. L’amore incondizionato, la passione bruciante e la promessa di starmi accanto per sempre, sui suoi occhi. I miei si abbassano. La mia difesa.
Il suo lasciarsi andare completamente ai sentimenti e la mia rigidezza, la mia paura da animale selvatico, troppo abituato alla solitudine. La mia difesa.
La mia ferrea volontà di non lasciare questo dono meraviglioso, anche se non ho ancora le mani per scartarlo. La mia difesa.
Il mio perenne buon viso a cattivo gioco. La mia difesa.
I miei “ma sì, passerà”. La mia difesa.
Il mio sorriso. La mia difesa.
I miei “niente” ai tuoi stanchi “che cosa c’è?”. La mia difesa.
Io non ti ascolto, lo so. La mia difesa.
La fuga da qualsiasi discussione, il pianto imminente per qualsiasi lite. La mia difesa.
L’infinita riflessione, le mie acrobazie interiori, sempre più impervie e improbabili, perdendo di vista la sostanza, così diretta. La mia difesa.
I tanti “non lo so”. La mia difesa.
I tanti “che palle”. La mia difesa.
Da disordinata cronica a fissata del pulito, in crisi se c’è qualche macchia, se non c’è la luce giusta e se il panorama dalla tua finestra è veramente triste. La mia difesa.
E poi, l’apatia. La creatività che ultimamente sta migrando verso altri paesi. La mia difesa.
Madre dal ventre sgombro, macchia senza colore, fiore senza fragranza, pianeta completamente deserto. La mia difesa.
«You were the one to lower my gun». La mia speranza.